martedì 30 marzo 2010

Come si vive frontalmente

Giovanni vuole lei ma lei vuole dell’altro: Ludovica fugge dai sentimenti; Guido ha tante donne, in fondo ha paura di innamorarsi e soffrire come già è successo la prima volta; Greta spera in quell’amore e in ogni uomo cerca sempre di scorgere un principio di innamoramento; Francesco e Anna stanno insieme da anni ma sembra si sopportino, come se stare male in due è meglio che star da soli.

Tutti questi nomi hanno un qualcosa in comune: l’amore , sia che essi lo fuggano, lo cerchino o lo vivano. Quel qualcosa che li accomuna sta nel fatto che tutti guardano a questo sentimento come qualcosa che esiste..in realtà avete mai visto, toccato l’amore? L’amore è come Dio, ci credi, stop!

L’amore dicono che arriva, sembra che dovessimo aspettarlo come un autobus che ci porta dritto in centro , magari senza pagare il biglietto e senza traffico. Ma l’amore non è preciso, arriva quando noi non siamo lì ad aspettarlo..a volte è in ritardo, altre volte salta la corsa, può anche succedere che una volta saliti ci accorgiamo di aver sbagliato numero di bus e allora ci tocca scendere. Quante volte pensiamo sia quello giusto e invece dopo un po’ di fermate ci accorgiamo che non ci porta dove noi vorremmo e che anzi ci allontana da dove vogliamo andare? Il problema è che troppi danno un valore sbagliato all’amore, lo caricano di aspettative. Molti vedono in quell’amore la possibilità di essere migliori non capendo che non è un altro che deve darci un valore ma dobbiamo essere noi a darlo a noi stessi. Non è cinismo, è la possibilità di donare all’altro una persona libera, che ama se stessa e che quindi può far star bene anche l’altro.

domenica 7 marzo 2010

Buon pomeriggio a voi che siete capitati qui sul mio blog..Sono Patrizia,ho 22 anni..sono qui per condividere parole, attimi, pensieri, gioie quotidiane. Sono fermamente convinta delle bellezza della comunicazione, del potersi conoscere ovunque e sempre..credo sia l'unico modo per arricchirsi, per scoprire particolari di sè, sconosciuti anche a noi stessi..credo che nonostante siamo tutti diversi, ci sono delle piccole cose, che ci accomunano e ci rendono "vicini".